LA NASCITA DELLA VITA

L'IMPORTANZA DI UN BUON SONNO

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vabadus
view post Posted on 31/10/2010, 10:20




Salve mammine, in questa discussione vorrei parlarvi dell'importanza del sonno nei bambini.
Parto col dirvi che un buon sonno è alla base di un'equilibrio mentale e fisico indispensabile. Fargli fare una bella notte, lunga e serena e i vari pisolini diurni hanno la stessa importanza del cibo. E' infatti durante queste ore di riposo che la maggior parte delle attività che riguardano la loro crescita, si attiva.

In questa fase l'organismo rinnova i tessuti e il cervello rallenta le proprie attività.
Gli studi hanno dimostrato che i neonati ed i bambini che non hanno abitudini di sonno sano posso avere un livello d'attenzione più breve e questo influisce anche sulla loro concentrazione. Questo perchè durante il sonno si attivano e sviluppano i processi di memorizzazione e apprendimento, inoltre gran parte dei collegamenti neuronali si produce durante il sonno.
Quando il bambino è sveglio fa le scoperte necessarie alla sua crescita ma è durante il sonno che si realizzano i collegamenti cerebrali relativi a queste nuove scoperte.
Inoltre la perdita di sonno influisce anche sulla loro capacità di adattamento, ovvero essere in grado di superare con facilità i compiti sia mentali che fisici e questo è direttamente correlato al successo scolastico. Un piccolo, ma costante nel tempo, deficit del sonno ha possibili effetti a lungo termine proprio sulle funzioni cerebrali.

In generale il nostro corpo usa il sonno per rigenerare le cellule, rinfrescare il cervello e attivare tutte le funzioni che servono per il nostro sviluppo globale, sia fisico che mentale e di conseguenza anche della nostra salute. Durante il sonno, il corpo umano è in grado di rigenerare follicoli piliferi, unghie, le unghie dei piedi e anche il rivestimento esterno della pelle.
Le persone tendono a credere che il corpo ha solo bisogno di ricaricare l'energia spesa per la giornata di lavoro ma in realtà è tutto un ciclo di rigenerazione che si attiva molto più velocemente quando il cervello non controlla l'azione.

Il sonno inoltre influisce anche sul comportamento.
I bambini che sono stanchi fisicamente sono impulsivi, iperattivi e facilmente distratti. La ricerca mostra che questi bambini presentano un temperamento più difficile e si annoiano facilmente. Ciò può avere effetti devastanti sulle relazioni del bambino con la famiglia, i coetanei e altri adulti, come docenti o baby sitter.

Ma anche sulla salute il sonno influisce direttamente.
La perdita di sonno può influenzare la funzione immunitaria cellulare. Sbagliate abitudini di sonno possono rendere un bambino molto più vulnerabile alle malattie comuni e ai virus. Tutto questo può creare problemi a tutta la famiglia, può significare più giorni di assenza da scuola e un sonno ancora più disturbato a causa della malattia.

Un elenco di comportamenti che vengono determinati da un cattivo sonno sono:
scontrosità
irritabilità
irascibililtà
possono essere polemici
piangono di più
sono più violenti (usando l'azione fisica come sfogo della stanchezza)
piangono pure per delle sciocchezze

Un importante aggiunta a questa lista è l'iperattività. Molti genitori credono che il loro bambino non sia stanco fino alle 10 di sera perché è "bouncing off the walls" (molto attivo) e sono sorpresi di apprendere che questo comportamento apparentemente sveglio è invece un classico segno di stanchezza. Anche se sembra controintuitivo, il corpo ha una risposta allo stress neuro-ormonale, al fine di adattarsi e rimanere svegli. Questa risposta fisiologica aumenta i livelli di cortisolo, adrenalina e noradrenalina. Questi ormoni aiutano a scuotere il corpo, così da essere in grado di restare sveglio.

I bambini più sono stanchi e più rilasciano questi ormoni, rendendo così sempre più difficile la fase dell'addormentamento e perpetuando un ciclo di abitudini di sonno non adatti e controproducenti. Un circolo vizioso che va a grave danno sia del bambino che dei genitori i quali saranno costretti a stare svegli anche durante le prime ore della mattina.

FISIOLOGIA DEL SONNO
E', a mio parere, importante saper distinguere le varie fasi del sonno di un neonato che sono decisamente diverse da quelle nostre.
I cicli del sonno si alternano tra la fase lenta e quella REM
Fase lenta:
si definisce così perchè si ha un rallentamento dei ritmi cerebrali, le onde disegnate su un tracciato encefalo-grafico sono ampie e lente man a mano che il sonno diventa profondo. Viene distinto in: assopimento, sonno leggero, sonno abbastanza profondo, sonno molto profondo in cui non si hanno movimenti degli occhi il respiro e il battito cardiaco restano molto regolari. Questa è la fase in cui il sonno è più profondo ed è più difficile svegliarsi. E' in questa fase che vengono rilasciati gli ormoni della crescita.
fase REM (Rapid Eye Movements):
questa questa fase viene anche definita come *paradosso* in quanto, mentre il corpo è totalmente immobile, con un'attività muscolare assente, il cervello invece è in piena attività, come se si fosse svegli. E' durante questa fase che si hanno i sogni e questi vengono ricordati più facilmente se usciamo dal sonno (cioè svegliamo) durante questo ciclo REM.

Da quando ci addormentiamo a quando ci svegliamo si susseguono diverse volte le due fasi. E' una sorta di entra ed esci dal sonno onirico e questo avviene (in un individuo sano) in modo abbastanza regolare. Ad esempio durante un sonno notturno di 7/8 ore entriamo ed usciamo dalla fase REM per circa 4/5 volte.
Negli adulti la fase REM è del 25%,la restante è quella di sonno lento.

Nei bambini i cicli che racchiudono la fase REM da quella più leggera definita *lenta* sono del 55% del primo e 45% il secondo!
Questi cicli di sonno "lento" e sonno REM, compaiono verso la trentesima settimana di vita fetale, quindi anche nei prematuri.
Le fasi più profonde del sonno "lento" compaiono solo dopo i tre mesi. Almeno nel primo mese di vita questo ritmo è sia diurno che notturno; dorme dalle 16 alle 20 ore al giorno, per periodi che vanno dalle due alle quattro ore; si addormenta sempre in fase REM che dura dai 10 ai 30 minuti; puo' svegliarsi in un momento qualsiasi di una queste fasi.

Il sonno REM dei neonati, a differenza di quello degli adulti, è spesso segnato da movimenti e agitamenti anche fisici, intercalato anche da piccoli risvegli e riaddormentamenti relativamente veloci. Questo spesso ha come risultato che i genitori, credendo il bambino sveglio, si precipitano a prenderlo interrompendo questa fase e svegliandolo, magari proponendogli del cibo, questo impedisce invece al bambino di raggiungere la fase successiva più calma del sonno.
Se questo accade molto spesso nelle prime settimane di vita, può purtroppo accadere che il bambino prenda l'abitudine inconscia di svegliarsi alla fine di ogni fase REM, ogni mezz'ora nei primi mesi, ogni 2 ore nel giro di un paio d'anni. Avrà disimparato a dormire per una notte intera.
I ritmi compaiono dopo il primo mese di vita: il sonno è un po' più lungo di notte.

Come possiamo riconoscere i segnali di stanchezza dei nostri bambini?
Il pianto nei bambini è il solo mezzo comunicativo che hanno. Non sapendo ancora parlare e non potendo chiaramente dire qual'è il loro disturbo usano il pianto nella speranza che vengano capiti e il loro bisogno così soddisfatto.
Il pianto *da sonno* è uno dei più difficili da decifrare, anche perchè noi adulti non siamo più abituati a questo tipo di reazione alla stanchezza.
C'è da dire anche che la natura ha fatto in modo che il pianto sia una emissione di suoni sgradevole all'udito definito da uno studio fatto con l'intervento di musicisti che hanno analizzato questo suono, come appunto un suono sgradevole, disarmonico ai limiti dell'avversione. Non stupitevi se il pianto ripetuto del neonato sia la causa scatenante dell'abuso sui minori, soprattutto dalla parte della madre.
Ogni bambino ha un suo caratteristico pianto da sonno, e solo la madre potrebbe essere in grado di distinguerlo. Ma non è semplice come dirlo. Di solito il pianto per stanchezza comincia con un mugolio, un lento lamento che è l'avviso della prima realizzazione del bambino della sua stanchezza; questo mugolio si va intensificando sempre di più se non viene ascoltato o meglio *capito* fino ad arrivare ad un pianto forte di spossatezza.

Vorrei precisare che sarebbe auspicabile non far arrivare il bambino a dover piangere per comunicare la sua stanchezza, riuscire a capire prima i piccoli segnali gli eviterebbe questo tipo di comunicazione che non è certo la migliore visto che il pianto è pur sempre lo sfogo di un bisogno non ancora soddisfatto.. direi abbastanza frustrante no?

Prima che ci sia il pianto il bambino ci comunica il suo voler dormire con segnali più piccoli e tranquilli.
Fra questi ci sono: stropicciamento degli occhi o del viso in genere, sbadigli, momenti di trance (ovvero momenti in cui il bambino fissando qualche cosa sembra avere lo sguardo perso nel vuoto), occhietti segnati (piccole borsicine e arrossamenti)..
Poi ogni bambino avrà i suoi e noi mamme dobbiamo imparare a capirli il prima possibile, infatti se riusciamo a cogliere l'attimo giusto, anche la fase di addormentamento sarà più veloce e tranquilla.



fonti
www.medicina33.com/articolo-554-fas...-sonno-REM.html
www.bimboflap.it/risorse/rubriche/massaggio/sonno.html
www.psicoterapia-corporea.it/sito/i...do_pdf=1&id=182


siti interessanti
www.ilmiobaby.com/imbol/pages/pdf/diagrSonnoInfan.pdf

Edited by vabadus - 26/2/2011, 01:34
 
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Nickylind
view post Posted on 15/11/2010, 16:16




brava............

é la base di tutto!

senza un buon riposo non funziona nulla!
 
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1 replies since 31/10/2010, 10:20   564 views
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